sabato, giugno 02, 2007

Nuove armi per il vecchio continente

Continuano i passaggi di tankers chimici a bassa quota, mentre si è intensificata la presenza (in zone non militari) di aerei Lockheed Martin/Alenia C27J Spartan (la versione più piccola del C-130) ed elicotteri Agusta Bell 212, che di solito, seguono di pochi minuti i voli di irrorazione. Questa attività frenetica ha sicuramente attinenza con sperimentazioni militari su nuove armi basate sulle microonde. Abbiamo un'inquietante conferma dall'inchiesta svolta dai giornalisti di RAINews24. L'inchiesta fotografa l'Europa (e l'Italia) alle prese con le nuove armi a microonde. E' una fotografia che vede il vecchio continente seguire la sciagurata strada intrapresa dagli Stati Uniti.

Sono molte le società europee che studiano nuovi progetti di armi ad energia e che vengono coordinate dalla neonata Agenzia della Difesa europea.

La società italiana Ansaldo Ricerche - insieme con partners britannici ed olandesi - sta lavorando ad uno studio finanziato dalla Agenzia della Difesa europea per la realizzazione di una sistema di arma ad energia, in grado di lanciare un impulso di microonde che distrugge i congegni elettronici di missili alla distanza di cinquemila metri.

Esistono anche studi finanziati direttamente dal Settore ricerca del Ministero italiano della Difesa , come il cannone ad "acqua elettrificata": un cannone da usare per il controllo dell'ordine pubblico che - oltre a bagnare le persone investite dal getto di acqua - provoca una leggera scossa elettrica. Lo studio più importante è, però, quello finanziato dall'Agenzia europea, al quale lavorano insieme l'università di Pisa, l'Oto Melara e l'Ansaldo Ricerche e che riguarda gli effetti nocivi prodotti dalle microonde sulle cellule organiche. Lo studio ha già rilevato che anche solo le microonde dei telefonini possono causare piccole modifiche al genoma delle cellule umane e dovrà proseguire con un'analisi molto vasta, perché ogni frequenza produce un "effetto finestra" su particolari molecole, che varia al variare delle frequenze.

L'inchiesta analizza i rischi legati all'introduzione delle nuove armi ad energia scalare che - potendo passare dalle funzioni letali a quelle non letali - richiedono una rigida normativa di intervento.

L'indagine rileva la necessità di interlocutori istituzionali forti e non solo di strutture di promozione di sinergie imprenditoriali come quelle della neonata Agenzia della Difesa europea: esiste il rischio concreto che le decisioni su questa nuova generazione di armi vengano presi nei Consigli di Amministrazione delle società del settore e non nei Parlamenti dei paesi interessati.

di Mario Sanna, Angelo Saso, Maurizio Torrealta
si ringrazia per la collaborazione Paola Demaio
RAINEWS24

Il filmato di RAINEWS24

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